lunedì 19 agosto 2013

Giavazzi attacca UniBA, ma non avrà preso uno dei suoi famosi colpi di sole estivi ???

ULTIMORA Accogliamo con soddisfazione la presa di posizione dell'attuale Ministro Carrozza (forse da Twitter), che ritiene sbagliati e privi di interesse per lo sviluppo della didattica e della ricerca nel nostro Paese i ragionamenti di Giavazzi e Chiodi. Chiediamo al Ministro però che VALUTI LA POSSIBILITA´DI  TOGLIERE IL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALLA BOCCONI.  LE DIMISSIONI DI GIAVAZZI NON STAREBBERO MALE... VISTO CHE COME INGEGNERE (O ECONOMISTA?) NE HA FATTI TANTI DI ERRORI

Si consiglia anche la lettura di http://www.roars.it/online/francesco-giavazzi-e-la-sua-magnifica-ossessione/

SEGUE IN CODA UNA CORRISPONDENZA CON GIAVAZZI ANCORA IN CORSO





--------------------------

In una uscita del 19 agosto, l´ editorialista Giavazzi commentando la razionalizzazione (mancata) dei tribunali, arriva a chiedere la chiusura delle Università di Bari, Messina e Urbino, giunte, secondo lui, "in fondo alla classifica dell'ANVUR, e paragonandole a "fabbriche di illusioni".

Giavazzi ha un ottimo curriculum: benchè si pensi economista, e´in realtà ingegnere elettrico di formazione al PoliMI (1972), anche se poi ha fatto un PhD in "economics" a MIT nel 1978 sotto Rudi Dornbusch e Franco Modigliani. Il fatto che Modigliani avesse in seguito preso il premio "Nobel" equivalente ("for his pioneering analyses of saving and of financial markets") in materie di macroeconomia e finanza dubito che sia connesso nemmeno lontanamente per contributi scritti anche con Giavazzi. In una recente "graduatoria" riportata dalla Stampa si riporta una attendibile classifica basata su H index. Gli economisti italiani al top della classifica vivono all'estero, e forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di precisarlo. Sono Alberto Alesina e Luigi Zingales, da tempo negli Usa. Dal terzo posto si torna in Italia con Guido Tabellini, rettore della Bocconi. Molto piu´in basso negli indici sono Roberto Perotti, docente di Economia alla Bocconi e autore di libri sulla malauniversità, e ben al settimo posto appare il primo nome piuttosto noto ad un pubblico più ampio, Francesco Giavazzi, con indice di citazioni H-IF index pari a meno della metà di quello di Alesina (26 contro 58). Al quattordicesimo posto, Vittorio Grilli, con molti anni piu´che avvantaggiano, e che ha molti ruoli importanti nella politica italiana. Molti tra loro collaborano e vengono da una sola scuola, quella dei Modigliani boys....  Quando si parla di caste, e di famiglie, tipo quelle baresi, bisogna anche pensare alle caste di un certo livello, che magari passano da Boston.  


In definitiva, se vogliamo credere alle classifiche, cominciamo dagli uomini.  Se entriamo nel panorama mondiale, il sito IDEAS ci da appunto qualche elemento.  Ebbene Giavazzi e´ 212 al mondo, insieme al buon Perotti, e con indice meno di un terzo del primo in classifica Andrei Shleifer di Harvard. Giavazzi soffre una certa distanza dal suo collega Alesina di Harvard, come o forse di piu´ Harvard stacca nettamente Bocconi.  Se prendiamo la graduatoria per nazioni, 7 stati da soli degli US pesano piu´dell´Italia.

Che facciamo, cancelliamo l´Italia visto che e´ cosi´ bassa in classifica? Ohibo´, Giavazzi, sia determinato!  O chiudiamo il rapporto di lavoro con Giavazzi, visto che e´cosi´basso nelle classifiche mondiali?


Continuiamo con le classifiche: nessuna delle università private, né quelle sorte negli ultimi anni, né quelle “storiche” (come Bocconi, LUISS, San Raffaele, ecc.), arriva entro le prime 500 o 400 posizioni nelle classifiche internazionali. Ad esempio la Bocconi nelle classifiche generaliste (che considerano anche università specializzate), è assente tra le prime 400, 500 o 700 università del mondo in ben 7 ranking su 8.
Se consideriamo la classifica SCIMAGO, Bocconi e´ solo al 630 posto, appena prima della prima pubblica italiana, il Politecnico di BARI!   Classifiche ballerine, come quella di Anvur, che ha talmente tanti difetti che nemmeno lei li sa, per parafrasare la grande Mina.

Nel QS World University Rankings 2012-13 la Bocconi, nella categoria Social Sciences and Management, occupa il 46° posto su 50, mentre in Engineering and Technology il Politecnico di Milano, università statale, occupa il 48° posto. Lo stesso si può dire per l’HEEACT (Higher Education Evaluation and Accreditation Council of Taiwan), in cui tra le top 300 di università italiane (tutte statali) ne erano presenti (nel 2011) 9 nel campo dell’agricoltura, 20 in medicina, 12 in ingegneria, 16 nelle scienze naturali, solo due nelle scienze sociali; la Bocconi del tutto assente.  Insomma se si scorporano i vari campi disciplinari, si vede bene che l’ eccellenza non appartiene solo alla Bocconi e che altre università italiane, per dirla nel termini di  Giavazzi, “non fanno brutta figura”.


Giavazzi, e´dal chiudere la Bocconi che occorre partire, perche´tra parentesi sottrae risorse sia al pubblico (quanto le altre) e molto di piu´ai privati!  Come mai non te ne accorgi?  Ohibo´, Giavazzi, sia determinato!


Giavazzi e' famoso per aver perso spesso la testa, specie ad agosto: leggete Marco Cobianchi giornalista di Panorama, autore del libro "Bluff". Il sottotitolo ne chiarisce i contenuti: "Perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano e non capirci niente".  Sempre in quell'agosto rovente del 2007 un altro mostro sacro dell'economia, Francesco Giavazzi (pure lui ha firmato la lettera anti-Tremonti) gettava acqua sui timori provocati dal default di Nortern Rock, il colosso inglese che non riusciva più a garantire i depositi dei clienti. «La crisi del mercato ipotecario americano è grave», scriveva sicuro Giavazzi sul Corriere della Sera (4/8/2007), «ma difficilmente si trasformerà in una crisi finanziaria generalizzata.

Che facciamo, dimettiamo Giavazzi dopo un errore cosi´clamoroso che dovrebbe causargli la squalifica dalla classifica? Ohibo´, Giavazzi, sia determinato!

Ma torniamo a noi. Le università statali che occupano gli ultimi 6 posti sono Bari, Catania, Aosta, Messina, Urbino e Napoli Parthenope.  Quindi Giavazzi ne ha pescate, per la sua filippica, 3 a casaccio tra le 6 ritenute "peggiori" dalla VQR 2004-2010. Non entravano nel pezzo del Corriere? Giavazzi sia serio!

Altri dettagli se il lettore non si e´ancora stancato e non ha capito che la sparata di Giavazzi sul chiudere la Universit´di Bari e´una vera bufala di agosto:

1) essendo privata, non possiamo chiedere la chiusura della Bocconi, ma il taglio dei fondi pubblici comunque ad essa destinati si. Non si capisce perchè Bocconi che e' tanto liberista deve ricevere tanti fondi dallo stato. Si legga un mio vecchio calcolo qua.

Ho capito che gli stati degli USA finanziano ca. 66 miliardi di $ alle università pubbliche, e lo studente paga in media 4mila $ all’anno.  Ho capito che lo studente paga in media 18mila $ nelle università private, quindi ca. 5 volte di più. Senza contare che ci sono molte “borse di studio”, prestiti agevolati, e dubito in quantità lontanamente paragonabile si trovino in Italia.

Il costo totale sarebbe 289miliardi $, ossia cos’è la differenza 289-66=223miliardi?  Eccola:

Entrambe le università pubbliche e private avrebbero “donazioni”, il cui totale per le prime 765 università vale 340 miliardi. Harvard da sola avrebbe 29 miliardi di $, mentre mi pare di capire il suo budget è intorno al 10% di tale cifra, ossia 3 miliardi. Quanti studenti ha Harvard? Risulta un totale Studente 20,230 di cui Undergraduates 7,160 e Postgraduates 13,070.

Un calcolo “della serva” proprio brutale potrebbe usare su scala nazionale una media di 10mila $ a studente, che per 15 milioni di studenti, vuol dire 150miliardi di $, ossia ca. la metà della spesa totale di 289miliardi. Su scala di Harvard, a 50mila $ per studente, 20mila studenti, 1 miliardo di $, ossia 1/3. In effetti, una verifica dal bilancio di Harvard dice che le tasse sono il 21% delle entrate nel bilancio. In definitiva, se il ns livello di tasse è intorno al 10% del costo totale, su che livello siamo in USA, in quelle private, e in quelle pubbliche? E’ più alto, di circa il doppio!  E nonostante le fondazioni che da noi non scuciono un euro.  Con buona pace dei possibili paragoni.

Allora possiamo concludere che “privatizzare” vuol dire semplicemente aumentare le tasse. Certo, le università pubbliche “costano” al privato molto meno che le “private”. La media nazionale in Italia è di soli 700Eu, mentre quelle “private” tipo Bocconi mi risulta intorno a 10 volte più alto. Ma allora la Bocconi e le Università Private italiane sono meno efficienti, rispetto a quelle pubbliche, di quanto siano le private USA rispetto alle Pubbliche USA!

Che facciamo, chiudiamo Bocconi o Giavazzi dopo una evidenza cosi´ clamorosa di inefficienza: ma che ci fate coi soldi?  Finanziate partiti? Ohibo´, Giavazzi, sia determinato!  Ma perche´poi le private ricevono persino un finanziamento pubblico??? Giavazzi, dopo una evidenza cosi´ clamorosa di inefficienza: chieda almeno che tolgano il finanziamento pubblico alla Bocconi!


2) Vogliamo parlare di MIT; Alma Mater di Giavazzi almeno nel dottorato?  Proprio ora sta nascendo uno scandalo internazionale contro MIT che sottrae 300 milioni di euro ai poveri russi e agli scienziati russi per mano di Medvedev purtroppo ora forse un poco osteggiato da Putin, per organizzare una università a Mosca dove meritocraticamente 12 domande di premi nobel vengono clamorosamente escluse, e vince un centro sui materiali compositi di gente ambigua ..... si legga http://imechanica.org/node/15073 e il caso che posso raccontare per esperienza personale, vedasi anche SecoloXIX.  in italiano, inglese e russo!

Legga Nature Ingegnere Giavazzi, e vedra´che molte riforme radicali che chiede Lei le chiede anche il dittatore Putin, con scarsissimi risultati, proprio per risalire le classifiche.
Proprio Giavazzi che viene da MIT; chiede di chiudere UniBA?  Forse noi di UniBA non ci sporchiamo il sangue con la sofferenza dei migliori scienziati russi pur di avere finanziamenti come fa MIT, facendo operazioni che hanno di disgustevole molto ma molto peggio di presunte inefficienze o nepotismi di UniBA.


3) Giavazzi vuole eliminare il pubblico impiego e i sindacati.  Dopo la sua sparata di qualche anno fa contro i centri di eccelleza, nacque IIT, l´Istituto Italiano di Tecnologia, diretto dal Prof. Cingolani, che non mi pare abbia attratto grandi cervelli, forse perche´ persino a MIT una "tenure" ossia conferma del posto garantito a vita, esiste, e in IIT no.  Giavazzi, con gli esperimenti di questo tipo, oltre ad avvantaggiare singoli professori di punta, che pero´ non riescono a rendere efficienti la quantita´ di soldi che ricevono, come giá MIT e SKoltech in RUssia, non si fa molto.  Le universitá richiedono tempi lunghi di gestione, Roma non fu fatta in un giorno, ma fu distrutta varie volte in un giorno.  Lei si candida a distruggere in vita sua. Bene, ma sia anche meno auto-protettivo, sia duro con se stesso e i suoi molti errori.

4) Infine, il gioco delle classifiche in Italia e´nato con Francesco Profumo allora rettore di PoliTO che sulla Stampa vinse la classifica nel 2007 mi pare. Da allora, una serie di dati strani, e piccoli ma non tanto finanziamenti extra o in difetto alle Universita´. Il discorso di fondo è dovuto e anzi in grave ritardo rispetto ad altre nazioni, anche se fatto a dati già disponibili e con poca trasparenza. Uno degli ultimi atti del governo Berlusconi nel 2011 è stato di rispondere ai 39 punti chiesti dalla Commissione Europea. In essi si legge che per la riforma del FFO, si intende portare l´intero fondo FFO meritocratico, ossia portare a zero la componente di "serie storica", entro 5-7 anni! Se fosse vero, significherebbe chiudere delle Universita´e potenziare tantissimo altre.

Tuttavia, il problema di questo meccanismo "italiano" di virtuosità è che non funziona! Mentre in quello UK anche se le Università sono valutate e premiate, ma a cicli di 5 anni cui si fanno corrispondere implicitamente anche dei cicli di assunzioni strategiche, in Italia la premialità in termini di budget di FFO avviene a valle di valutazioni ancora molto ballerine e falsamente ingenue. In Italia questo non solo non funziona, ma potrebbe dimostrarsi un fatale errore, potenziando le Università obiettivamente anche migliori, oltremisura, ma penalizzando quelle anche meno buone, oltremisura. Gli effeti di questo processo sul singolo individuo sono addirittura drammatici, in quanto chi si trova nelle Università peggiori, a volte paga lo scotto varie volte di seguito. Chi si trova in quelle migliori, e non per merito, viene agevolato oltre misura. Questo dal punto di vista generale non è efficiente.

5) Come nei progetti Europei un grande successo è stato avuto dal passaggio dai progetti di grandi cordate ai progetti ERC, cosi' vorremmo passare in Italia da reclutamenti basati su logiche teoriche e guidate dall'alto a partire dal Ministero fino a vari altri passaggi (Università, SSD, Dipartimenti), che alla fine non riescono bene ad allocare le risorse davvero ai migliori in campo, così vorremmo passare al reclutamento dei "migliori", e quello degli "eccellenti", secondo canali diretti ed entrambi innovativi, e basati su commissioni di alto livello scientifico, non troppo locali -- perche´Giavazzi non parla di questo?  Forse perche´ é solo 212esimo economista al mondo, mentre in italia si gode la sua posizione numero 7?.

Io da lungo tempo, anche con autorevoli altri colleghi, ho proposto le "graduatorie" anche nei concorsi, che niente di strano sono nei concorsi di Magistratura o delle FFAA, permettono, pur senza essere perfetti, una serie di meccanismi di incentivi diretti sugli individui! E che possono anche rimescolare il sangue, e le carte, delle Università, molto meglio, in funzione della responsività delle stesse.  Sento che la Ministro Carrozza le vuole introdurre nei Ricercatori a Tempo Determinato tipo B, con un concorsone nazionale.  Tuttavia, come dico peraltro nel mio blog,
la commissione deve essere europea e di livello pari a ERC!  E se il vincitore non lo vuole nessuno in Italia, abbia liberta´di restare all ´estero pagato in Italia finche´ qualcuno lo vuole in Italia.

Che bisogno c´e´ di chiudere l´ Universita´di Bari? Si lasci libero la scelta ad una piccola quota di docenti di circolare tra Universita´ e vediamo dove i migliori si riuniscono e i peggiori.  Se questo e´ il tentativo di fare rimescolare il sangue, si faccia.  Ma poco utile fare delle sparate su chiudere delle Universita´.

Se vogliamo davvero entrare nelle prime 100 Università del mondo, la cosa più semplice sarebbe usare esattamente i loro metodi. Si pensa che questo voglia dire chiudere un mucchio di universita´che sprecano soldi, e lasciarne in vita solo alcune.    Ma non mi pare una idea sensata!  E´una idea da regime totalitario, che non si sa perche´ vuole eccellere in classifiche senza senso. Abbiamo gia´ superfinanziato IIT, valutiamo quello, era IIT che ci doveva riportare ai vertici, ci ha riportato?  Infine, dopo aver visto come cacciano i soldi in MIT, a costo di usare il sangue dei russi maltrattati o odiati dalla politica russa se scienziati in gamba, ho anche cambiato idea riguardo a vincere la classifica con MIT.   Sto bene basso in classifica.

6) Finora ho solo usato i suoi metodi di pseudo-sportivi di graduatorie (in cui se anche UniBA perdesse la serie A, dovrebbe essere al massimo retrocessa, non chiusa), ma poi ci sarebbero aspetti importantissimi socio-culturali e di sviluppo dei territori omogeneo che hanno implicazioni tanto grandi che rimando alle parole che mi dedico´ Gustavo Zagrebelsky qualche tempo fa proprio in UniBA quando UniBA gli ha conferito la laurea honoris causa

Gustavo Zagrebelsky risponde a Michele Ciavarella su "Riforme Universitarie e Costituzione Italiana" Aula Magna Aldo Moro Bari 24.1.2012

 riduco alcuni pezzi dalla mia domanda al grande Zagrebelsky (min.20.35)

Io volevo fare una domanda su “Università e Costituzione”. Da quello che mi risulta non è scritto sulla Costituzione che l’Università debba essere pubblica, mentre invece c’è la scuola dell’obbligo. L’Università che io sappia non è proprio garantito dalla Costituzione che debba essere Pubblica.

Tuttavia, nel corso di molti secoli l’Università italiana di fondo è stata Pubblica e fino ad un certo punto, si è molto espansa. Fino almeno agli anni ’80 (del secolo scorso), è sempre andata crescendo, è stata sempre centralizzata sotto un Ministero. Poi è diventata Autonoma (Riforma Ruberti, interpretando l'art.33 Costituzione, ndr), e ultimamente, sulla base di questa Autonomia, il finanziamento che arriva all’Università non è più basato su “serie storiche”, ma ci sono parti cosiddette “meritocratiche”, per criteri “meritocratici” su cui vi è stata via via sempre più critica e più ribellione da parte di varie autorevoli fonti. (anche perchè definiti a posteriori, sempre mutevoli, e facilmente aggirabili in un contesto privo di etica, ndr)

Ultimamente si è raggiunto uno scontro davvero forte, che penso porterà alla abolizione del valore legale del titolo di studio e in particolare, 3 Università Statali su 4 in Puglia sono oggi oggetto di obiettivo sottofinanziamento da parte del MIUT con l’obiettivo chiaro di depauperare di risorse, nonostante siano anche grandi Università di grande Tradizione.

Ora, in tutto ciò, creando anche delle discriminazioni tra persone che sono assunte in queste Università e quindi sono oggi incolpevoli rispetto a tali presunte colpe collettive di tali Università.

Io credo che ci siano vari profili di Incostituzionalità in questo processo, che addirittura assume degli atteggiamenti di pura propaganda politica quando per es. l’ultimo Governo ha scritto nell’ultima lettera all’Europa (quella in 39 punti, ndr), che la parte serie storiche del finanziamento andrà (entro 5-7 anni) a zero! Come si fa ad andare a zero quando ci sono dei contratti a tempo indeterminato da dover essere pagati (e che pesano persino per circa il 90% del finanziamento, altro che zero!)?

Quindi, volevo dire, a livello filosofico, Lei ritiene che la Costituzione preservi e protegga un certo grado di Università Pubblica anche ben distribuito nell’ambito del Paese? E’ possibile che una Regione intera possa essere attaccata e depauperata con risvolti poi generali sulla “Virtuosità” del Paese, del “rating” del Paese, che infatti non è “Virtuoso” al momento? Grazie. Min.23.22


GUSTAVO ZAGREBELSKY RISPONDE. Min.27.00

Illustre Professore (Ciavarella si sorprende e schernisce, e Zagrebelsky gli domanda se lo fa per la per averlo chiamato “Illustre”), io da quando sono uscito dalla C.Costituzionale non ho mai detto nulla di preciso su questioni che possano poi arrivare alla C.Costituzionale.

La “deontologia dell’ex” dovrebbe essere quella di non fare da fuori il “grillo parlante”: ricordo che dava fastidio a me questo quando qualcuno lo faceva.

Però posso solo dire una cosa. Che il modo con cui si affrontano i problemi dell’Istruzione è purtroppo un modo aziendalistico e questo è un tradimento profondo della vocazione degli studi di Istruzione soprattutto quelli superiori.

Perché poi quando si fanno le graduatorie (tra Università, ndr) si va a vedere la “Produttività”, il rapporto iscritti / laureati, il tasso di assorbimento dei laureati nella forza lavoro, nel tessuto produttivo locale.

E’ la prosecuzione della “logica delle tre i”: “Impresa, Internet, Inglese”, lanciata questa logica da governi precedenti per le Scuole medie, ma che adesso si sta estendendo all’Università.

Se ci riflettete tutto ciò con la “Cultura” non ha quasi nulla a che fare.

Queste “tre i” e ciò che si preannuncia (vediamo cosa succederà con l’Università), ciò che è accaduto, inserisce, colloca, i problemi dell’Istruzione nella logica e-se-cu-ti-va, le “tre i” indicano una formazione di tipo esecutivo, ma la cultura è un’altra cosa.

Aldilà dei problemi di Costituzionalità io credo che dovremmo avere anche l’orgoglio di dire che l’Università non può ridursi ad una cosa di questo genere.  Il chè poi ulteriormente sollecita la nostra responsabilità perché i discorsi che oggi si abbattono, le proposte che oggi si abbatono, e si sono anche abbattute, hanno terreno fertile in che cosa: nei limiti della inefficienza di cui tutti noi dobbiamo farci carico, non siamo incolpevoli.

Io oramai sono in pensione, quindi non sono stato incolpevole nemmeno io. MIN.30.09


Conclusione.  Si metta a studiare per vincere lei la classifica degli economisti, Giavazzi, o il premio quasi Nobel del suo maestro Modigliani.....  Ne ha da studiare ancora.......  Si concentri invece di fare articoli superficiali sulla Universita´di Bari.  Ne faremo volentieri a meno. Giavazzi in estate, farebbe meglio a non sprecare occasioni per stare zitto. E legga un po´di Costituzione Italiana, sono certo che Gustavo Zagrebelsky le fara´qualche lezione di recupero, o le potra´ fare venendo all´Universita´di Bari dal suo allievo Nicola Colaianni.


PS. quando ho tempo leggero´ il documento anvur che lei mi invia.  Non vedo cosa dovrebbe esserci che possa farmi cambiare idea su questi concetti generali.

Prof. Ing. Michele Ciavarella

Appendici.

1)
Il contributo pubblico (fondo di finanziamento ordinario) alle accademie private è stato nel 2012 di 89,6 milioni di euro, contro i 79.5 mln del 2011, di cui 40.1 mln (36.8 mln nel 2011) alla Cattolica, 14,95 mln (13,5mln nel 2011) alla Bocconi e 5.5 mln (4,8mln nel 2011) alla Luiss. Come risulta dalla tabella che determina la ripartizione del fondo agli atenei privati, le voci sono state: 9 mln in misura proporzionale alla quota attribuita agli stessi nel 2011, 4.2mln come compensazione del mancato gettito delle tasse e dei contributi universitari derivante dall’incremento degli esoneri totali riconosciuti nell’anno accademico 2011/2012 rispetto a quelli concessi nell’anno accademico 2000/2001 (o comunque, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, per il maggiore onere conseguente agli esoneri stessi.) e 1.8 mln destinato a fini premiali agli atenei (sulla base del modello per la ripartizione teorica del fondo di finanziamento ordinario). Considerando che la Bocconi ha circa 13,000 studenti il costo per i contribuenti per ogni studente che frequenta la Bocconi è di 1.150 euro: per dare un ordine di grandezza questa cifra è leggermente inferiore alle tasse universitarie pagate in media da uno studente italiano (circa 1.400 euro – fonte OCSE,


2) Anzi, secondo SCIMAGO, Bocconi sta intorno al 600 posto, subito prima della prima pubblica, il Politecnico di BARI.   E allora perche´dare peso alle farneticanti osservazioni per deboli di mente di Giavazzi?  Meglio non parli ad agosto,....   Se applicasse i suoi rigorosi metodi di classifica a se stesso, dovrebbe dimettersi, e chiedere anche che Bocconi smetta di prendere soldi pubblici !






RISPOSTA DI GIAVAZZI

Francesco Giavazzi

20 August 2013 21:49
To: Michele Ciavarella

Suugerisco la lettura della sintesi del rapporto finale dell'Anvur consultabile al sito
http://www.anvur.org/rapporto/files/VQR_presentazione16Luglio2013.pdf
e in particolare la diapositiva numero 69.
Cordiali saluti,
francesco giavazzi



Caro Ingegner Giavazzi

  mi fa piacere che lei cerchi il dialogo.  Ma prima ancora che diamo quella lettura, Lei ha avuto tempo di leggere il mio post?

Si rende conto, per saltare alla sua Alma Mater MIT, che in nome del finanziamento, si fanno ormai operazioni disgustose come profittare delle dittature russe per recuperare soldi che i russi NON vogliono spendere per i loro scienziati, solo per questioni di timore di far crescere le intelligenze?   Lei come si pone rispetto a questi estremi?  Anche PUTIN fa valutazione, e chiude le universita´come vuole fare lei.  Stia attento pero´a non usare gli stessi criteri.  MIT in USA forse funziona, in Russia no.  Come mai?  Il sistema MIT a Bari non funzionerebbe.  E chiudere la Universita´ non vedo che bene farebbe.  Se le sue sono pure provocazionii per far notizia, ok, ma in menti deboli fanno effetto.  Inoltre in passato lei ha chiuso operazioni ben funzionanti come i centri di eccellenza per concentrare in IIT, che oggi e´quasi un campo di concentramento dove nessuno, a parte i 4 -5 professori tra cui Cingolani, e´a tempo pieno, non ci sono sindacati, insomma.. una cosa orribile, PEGGIO di MIT.  Come vede, le anticipo prima di leggere cosa mai dira´anvur, sono PROFONDAMENTE contrario a approcci semplicistici, pur essendo per la meritocrazia.  Ma la meritocrazia di MIT in Russia per esperienza personale recente vuol dire uccidere 12 progetti di premi Nobel e fare passare avanti personaggi ben agganciati alle mega industrie e agli oligarchi.  Ma lei sa queste cose o non mette il naso fuori dalle biblioteche di Bocconi?

Le allego il mio post per risparmiarsi di andare al link.

Michele


A LUIGI ZINGALES
MICHELE BOLDRIN
FRANCESCO GIAVAZZI
GUIDO TABELLINI
MARIO MONTI


Carissimi amici economisti, 

    saro' un economista dilettante, ingegnere come Giavazzi, ma mi piacerebbe avere risposte ai conticini che faccio sul sistema USA, che a me paiono dimostrare che Bocconi e' altamente inefficiente, e, visto che il flusso di studenti dal Sud presto si esaurira' perche' con quello che costa Bocconi, si fa prima ad andare in Europa, se Bocconi non prende studenti da qualche altro bacino, presto tutta questa prosopopea e questa supremazia in italia (sovvenzionata dallo Stato, cosa paradossale) finirà.  Ricordo peraltro che Giavazzi e' solito parlare di sprechi dopo che ha sprecato pure lui.  Parlo' male dei centri di eccellenza COFINLAB del MIUR, dopo che era stato lui stesso finanziato!

saluti, MC

2 commenti:

  1. Eppure nel suo SSD a Bari non c´ e´nessuna famiglia importante.. perche´ hai il dente avvelenato??

    Fascia Cognome e Nome Facoltà S.C. Dipartimento
    Ricercatore non confermato BRUNORI Paolo Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ordinario CAPOLUPO Rosa Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore CONIGLIO Nicola Daniele Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore DE FELICE Annunziata Nessuna afferenza 13/A1 Giurisprudenza
    Associato confermato MARTUCCI Isabella Nessuna afferenza 13/A1 Giurisprudenza
    Associato non confermato MORONE Andrea Nessuna afferenza 13/A1 Studi Aziendali e Giusprivatistici
    Associato confermato PARADISO Giuseppe Massimo Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore PATIMO Raffaella Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore PROTA Francesco Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore RINALDI Anna Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore SERLENGA Laura Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Economiche e Metodi Matematici
    Ricercatore SPINELLI Giuseppe Nessuna afferenza 13/A1 Scienze Politiche
    Associato confermato SPORTELLI Mario Nessuna afferenza 13/A1 Matematica

    RispondiElimina
  2. Forse proprio questo il problema per cui Giavazzi e Perotti hanno il dente avvelenato? Le famiglie di Bari non li hanno fatti entrare con i loro allievi??

    RispondiElimina